giovedì, aprile 06, 2006

L'ipertensione arteriosa nel bambino

L'ipertensione arteriosa nell'adulto costituisce una importante causa di morbilità e mortalità per patologia cardiovascolare (25% degli adulti negli USA). La tendenza della pressione arteriosa ad aumentare nel tempo lungo il percentile della determinazione iniziale viene definita tracking. L'importanza del fenomeno in pediatria risiede nella possibilità di individuare i soggetti a rischio di sviluppare precocemente ipertensione arteriosa. La necessità di sottoporre bambini normali allo screening per l'ipertensione è ancora dibattuta anche se è ormai accettato che tutti i bambini al di sopra dei 3 anni di età debbano essere sottoposti ad un controllo dei valori pressori.
Norme per la misurazione della pressione arteriosa nel bambino
• il bambino deve essere il più possibile calmo e rilassato. Quando è possibile, devono essere realizzate almeno 3 misurazioni
• deve essere posto in posizione supina; l'arto in cui si rileva la pressione deve essere posto allo stesso livello del cuore
• è indispensabile l'impiego di un bracciale adeguato. Il manicotto deve avere un'altezza tale da coprire i 2/3 del braccio e una lunghezza tale che la camera d'aria circondi completamente l'arto. Se l'altezza è minore, i valori pressori risultano falsamente elevati.
Per porre una diagnosi di ipertensione arteriosa è necessaria una valutazione clinica del bambino che deve determinare l'entità dell’ipertensione e la sua variabilità circadiana (mediante monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa, ABPM) indagare o escludere cause di ipertensione arteriosa secondaria, valutare la presenza di danno d'organo.

Follow up
Tutti i bambini con diagnosi di ipertensione arteriosa devono essere sottoposti ad un accurato follow up. Il follow up dovrà prevedere controlli molto ravvicinati nei bambini con età inferiore ai 24 mesi: controlli settimanali fino ai 2 mesi, mensili fino a 2 anni e comunque fino al raggiungimento del controllo terapeutico. Dopo i 24 mesi, se l'ipertensione è grave (> 99° centile), non controllata dalla terapia o associata a danno d'organo, controllo semestrale. Se l'ipertensione è ben controllata e se non c'è danno d'organo sono sufficienti controlli annuali. I controlli devono essere comprensivi di elettrocardiogramma, visita cardiologica ed ecocardiogramma. Nei bambini più grandi (età superiore a tre anni) è previsto annualmente mappaggio ambulatoriale dei valori pressori che, nei bambini in età scolare, sarà affiancato dal test ergometrico.
Nei pazienti operati per coartazione aortica, il follow up prevede RMN dopo 2-3 anni dalla correzione.

Terapia
Occorre prima di tutto stabilire se e quando iniziare una terapia antiipertensiva; oggi si tende ad iniziare il trattamento farmacologico nei casi in cui la pressione arteriosa diastolica si mantiene costantemente al di sopra del 95° percentile o quando sono presenti segni o sintomi legati allo stato ipertensivo, ancora, quando si ravvisa una compromissione degli organi bersaglio.
In tutti gli altri casi, conviene attendere prima di iniziare una terapia farmacologica mentre può essere utile raccomandare una serie di norme comportamentali che possono riportare a valori normali una pressione arteriosa non molto elevata.
Il trattamento dell'ipertensione secondaria è subordinato alla cura della malattia di base.
La terapia medica ed i farmaci disponibili sono in grado di controllare nella maggior parte dei casi sia l'ipertensione stabile che le crisi ipertensive anche in età pediatrica. I farmaci più efficaci nei bambini sono rappresentati dai diuretici e dai betabloccanti. Nei casi in cui questi gruppi di farmaci siano inefficaci o mal tollerati, possono essere usati con successo i calcio antagonisti, gli ace-inibitori o i sartanici.
Iva Pollini (articolo pubblicato su Il nuovo anno 8 n°2)