venerdì, marzo 10, 2006

Creazionismo e evoluzione

All’evoluzionismo si contrappone il creazionismo, che sta alla base di movimenti, soprattutto religiosi, che negano alla teoria di Darwin, e alla sua espressione moderna, validità scientifica. Negli ultimi mesi il dibattito “evoluzionismo-creazionismo” si è sviluppato in particolare negli Stati Uniti (il presidente Bush ha invitato le scuole a insegnare sia l’evoluzionsmo sia il creazionismo), e si è vivacizzato anche in Europa.
Il creazionismo si è identificato per molto tempo con la credenza che la creazione si sia svolta letteralmente secondo il testo biblico della Genesi per i cristiani e gli ebrei, e letteralmente come è descritto nel Corano per i mussulmani. Nei secoli XVII, XVIII e XIX si sono cominciati a notare motivi di conflitto fra il concetto di creazione e le osservazioni di storia naturale e cosmologiche degli scienziati. Al tempo stesso si sono andati sviluppando vari “tipi di creazionismo” oltre a quello appena detto che si rifa letteralmente a testi sacri, e che sostiene, sulla base della Bibbia, che ogni specie di pianta e di creatura è stata creata circa 8-10.000 anni fa da un essere superiore – Dio – nell’arco di una settimana. Secondo una diversa teoria creazionista, la terra è molto più vecchia e ciò che è scritto nella Genesi non va preso alla lettera: per alcuni vi sarebbe stata una originaria creazione poi distrutta da un cataclisma e sostituita con una seconda creazione; secondo altri i sei giorni della genesi sono in realtà sei lunghi periodi, anche di milioni di anni; secondo altri ancora si deve pensare a un “creazionismo progressivo”, cioè le specie evolvono in un processo continuo costantemente guidato da Dio.
In epoca recente, si è sviluppato un movimento che sostiene l’esistenza di un “disegno intelligente” alla base della storia naturale. Ne ha parlato questa estate in vari articoli anche il New York Times.
Un gruppo di scienziati, che seguono questo indirizzo, dice che il “disegno intelligente” rappresenta un più sofisticato e quindi più seducente attacco all’evoluzionismo. A differenza dei creazionisti – scrive il New York Times – coloro che propongono questo approccio accettano molte delle conclusioni della scienza moderna. Essi sono d’accordo con i cosmologi che l’età dell’universo è di 13,6 miliardi di anni e non di circa 10.000 anni, come suggerirebbe la Bibbia. Essi accettano l’idea che la mutazione e la selezione naturale abbiano agito su modificazioni minori; alcuni seguaci di questo indirizzo concordano anche con l’opinione che tutte le specie derivino da un comune antenato, che è idea centrale dell’evoluzionismo. Ma in ogn caso, il “disegno intelligente” presuppone la presenza di Dio.